O luna … luna, come sei bella … luna!
Ti ergi maestosa e imponente
nell’immenso cielo,
respiri l’aria più pulita
e il guardarti non mi par vero
Come ti senti a stare lì
a vegliare su di noi come una madre
quando la tua presenza tutto l’universo invade
cosa c’è in te,di quale vita ti alimenti
non so darmi una risposta
e non sai tutto questo quanto mi costa
Come sei bella luna …
tutti ti vorrebbero nei loro desideri
perchè la tua esistenza è nei lor pensieri.
Sì … inafferrabile bella luna,
fatti ammirare solo da lontano
e quando tenderò la mano,
rispondimi: non posso donarmi
in quell’istante
io smetterò di amarti
Prefazione
Eccita la notte nel rintocco uno dopo l’altro dei pensieri rischiariti dall’oscurità annunciando conoscenze per esaltare l’inconscio, è questo che l’autrice Giovanna Cassalia crede nelle sue confidenze con la luna. Man mano che la loro intesa cresce, il rapporto tra di loro fraternamente partecipa al mistero di Dio, al quale sono affini. Nei passaggi evocativi della Cassalia, si percepisce una spiritualità narrante a scandire una sequenza di domande nel silenzio del soggetto che tende nella sua musicalità a cogliere il segreto più intimo dell’autrice.
Immacolata Cassalia
La primavera è arrivata
con un fischio pazzo
allunga la giornata
anche le farfalline
più piccole
sono molto carine
i fiori profumati
sono ormai germogliati
i frutti succosi
sono molto gustosi
le rondini volano nei prati
che da noi sono molti amati
In questa lirica si racchiude e si celebra un’unione, che l’autrice Alessia Chirico, se pur in tenera età, nove anni, insegue durante il corso della sua vita. In questi versi a rime baciate, si legge la determinazione dell’io poetico a farsi tutt’uno con le cose osservate, come se fosse l’unico modo di conoscerle veramente, come se annullare la distanza tra soggetto e oggetto equivalesse alla piena assunzione percettiva e conoscitiva. La Chirico ricerca il modo per sollevarsi dalla molteplicità sfuggevole con la stessa insistenza con cui in questa poesia si sviluppa il crescendo nelle metafore, il cui volo sembrano concentrare all’arrivo, alla meta da raggiungere.
Immacolata Cassalia
Vanno i pensieri vanno
a raccontare fantasie, forse desideri
pigramente assopite sopra a giacigli di margherite
fiore spontaneo, aperto alle mani, incurante
del dolore, sfogliato in petali, battiti di cuore
in cerca di un si, speranza non illusione
vanno i pensieri vanno
nello sciacquio dell’onde
fra lo schiumare dell’ombra d’un sole
già stanco di ripetersi alla sera
in un addio lacrimato di colori, persi
sul mare a citare memorie
vanno i pensieri vanno
e tu rimani là, ad aspettare
non sai cosa, chi, quando.