Accordi nascosti
in una chitarra
spazzano via
l’irrequietezza
Colline col colore
di primavera
esaltano
la bellezza del cercare.
Nel silenzio di un volo
richiami
di una vecchia campana
incanta
la grazia di un incontro
Confusi
colori d’orizzonte
si posano su una roccia
scolpita dal tempo
Lo sguardo accarezza l’ascoltare
evaporando
la purezza di un corpo,
mentre
la musica si fonde
con l’intensità
del vento
che soffia
sui intrecci di vite.
Sparse nella vita
tagliole
come lupo
azzanno
spietati dentate
linfa di sangue
macchia di papaveri
invadenti
nutrendo la terra
Assente ululato
oscura
alberi di foglie
rimiro
tra cuccioli
nati
guardo l’odio
non cerco pace
questa carne
sa di te
Lo guardo schiaffeggia
il viso pagliaccio
nell’arena di beffardi
sorrisi
Celate maschere
citane
nascondono il [sè ]
raminghi
su note di violini
stonate
dall’odio natio
Giochi senza tempo
applaudono
l’istante
Corrode la mente
all’inumano
esistere
Vita vissuta
e non cercata
nel narcisismo
di figure umane
mentre l’Io
soffoca nell’ombra
dell’acque gelide
del sentimento