Sparse nella vita
tagliole
come lupo
azzanno
spietati dentate
linfa di sangue
macchia di papaveri
invadenti
nutrendo la terra
Assente ululato
oscura
alberi di foglie
rimiro
tra cuccioli
nati
guardo l’odio
non cerco pace
questa carne
sa di te
Lo guardo schiaffeggia
il viso pagliaccio
nell’arena di beffardi
sorrisi
Celate maschere
citane
nascondono il [sè ]
raminghi
su note di violini
stonate
dall’odio natio
Giochi senza tempo
applaudono
l’istante
Corrode la mente
all’inumano
esistere
Vita vissuta
e non cercata
nel narcisismo
di figure umane
mentre l’Io
soffoca nell’ombra
dell’acque gelide
del sentimento
Ombre
di seta letto
scritte
nell’inchiostro
di una foglia
lette
sulla pelle
disegnate
gocce di profumo
parlano
di presenze andate
vuoti
veli di notte
insonni
al vago presagio
dei risvegli.