Giovani ed innocenti
visioni
che declinano
nel crepuscolo
di parole
confuse
agognate
dal reflusso di maree
lunare
lasciando
indifese
conchiglie
d’ascoltare
preghiere
Assottigliate ombre
galleggianti
lasciano orme negate
là dove
un sorriso di luna
riverbera
lacrime amare
Un suono d’odio
echeggia
lacerante parola:
clandestino
Accordi nascosti
in una chitarra
spazzano via
l’irrequietezza
Colline col colore
di primavera
esaltano
la bellezza del cercare.
Nel silenzio di un volo
richiami
di una vecchia campana
incanta
la grazia di un incontro
Confusi
colori d’orizzonte
si posano su una roccia
scolpita dal tempo
Lo sguardo accarezza l’ascoltare
evaporando
la purezza di un corpo,
mentre
la musica si fonde
con l’intensità
del vento
che soffia
sui intrecci di vite.