Non ritrovo i sogni
che accompagnano le mie notti
E’ spento lo schermo della fantasia
in un albeggiare stanco
dell’indifferenza.
In questa insonnia
priva di respiro, serpeggiano
pensieri, accarezzandomi
col loro veleno.
Mi alzo, inciampo, una bottiglia,
la prendo in mano, tracanno
il suo interno, lo stomaco
è trapassato da doglie
e da poca lucidità.
Opere appese al muro
evocano afflizione
nel disordine della ragione.
Sull’inferno della mia esistenza
stridulo è il pensiero
di un’altra notte
senza di te.
Si sente tutta, la tristezza ed il dolore dell’essere soli. Ed è vero che alle volte la bottiglia ci aiuta a non sentire dolore, a stordirsi per dimenticare. Difficile dire qualcosa, in questi casi, ognuno è nella propria pelle e deve tirar avanti da solo. Ma non si è mai del tutto soli. Ed un po’ bisogna anche attaccarsi ad ogni appiglio che ci passa sotto mano. Può sembrare uno stupido trucco, ma funziona, perché quello che sta male è un bambino abbandonato che è pronto a credere ai trucchi.
Un abbraccio forte…Lori
mi piacerebbe essere quella bottiglia
per vegliare sui tuoi sogni,
attaccarmi avidamente al collo
dissetarmi dalle tue labbra
dolci appassionate
nella notte cantare per te una nenia,
antica ninna-nanna,
trasformare con la magia
il veleno in miele,
riempire la tua notte
di monacelli-giullari,
allietare il sonno
e darti tutto, il tutto
dei tuoi desideri
notte
Lasciarsi andare, per ditruggere il dolore dietro a varianti cela la resa e n disperato bignoso d’aiuto.
Grazie Lori
Quanto vorrei sentre quelle note …Oh! … menestrello
baci baci iry
un vuoto grande, una tristezza infinita,
nel leggerti ho riconosciuto un incubo pauroso,
spero venga presto il sole,
una carezza
Arriverà sempre la luce per illuminare i cammini ,sistercey
baci baci iry
Nel deserto di un una sera di vuoto assoluto, vagare senza meta insonne e ubriacarsi per dimenticare….
Ma sono certa che il domani andrà meglio….
Ciao Imma.
Dora