non amarmi
se per te l’amore non è tutto
non baciarmi
se per te il cuore in amore
non ha il giusto valore
queste sono 5 parole
esci allora sole
e fai sbocciare le viole
in un mondo , giungla feroce
sento ora la tua bellissima voce
Autore Marco Dell’Olmo
Seduce l’infrangere dell’amore cristallizzato nel mondo, che l’autore Marco Dell’Olmo, ci fa rintracciare nello scorrere della sua bellezza. Soggiogante:”e fai sbocciare le viole” nella estensione di ogni forma della natura. In questo inghiottimento empatico dalle emozioni infinite, appella la sua musa, con una canzone d’amore, intesa poetica a” non amarmi se l’amore per te non è tutto”. In questo l’autore si scopre volontà. È in questa dimensione fisica del corpo nel corpo egli si ri-conosce.
Immacolata Cassalia
Non si sa mai in questa vita in quali guai capiterai
non si sa mai cosa sarà della nostra vita
non si sa mai quanto sarai veramente stupita
non si sa mai come va il tempo
non si sa mai perché perdo tempo
quando fuori soffia il vero vento
non si sa mai cosa faccio con la testa
non si sa mai quando metto a posto la testa
non si sa mai cosa capiterà nel mondo
e nessuno sa perché è rotondo
autore Marco Dall’Olmo
Quante volte il nostro pensiero si allarga nel vuoto bevendo l’indolenza dell’oblio per cogliere l’essenza profonda della realtà non quella che percepiamo ma una più profonda e inattendibile. In questi versi: non si sa mai, l’autore Marco Dall’Olmo si propone come veggente in grado di rivelare una realtà sconosciuta, egli ammonisce:” non si sa mai cosa capiterà nel mondo”, in una totale sregolatezza dei sensi per raggiungere una più ampia conoscenza. È un autore “illuminante” che estenda i suoi sensi a una poetica visionaria oltre a quelli del simbolismo.
Immacolata Cassalia
Tra erbe primordiali
l’inattuale antilope
bruca i resti
degli ultimi profeti
e tu,
guerriera di ferro,
delle antiche tribù,
predatrice di mandrie
in quale miraggio
si è spento
il tuo bizzarro orgoglio.
Autore Marco Dall’Olmo
Arcaici i suoi pensieri, erbe, ascoltate dal suono della sua voce, non come finito, come percorso impervio aperto, come via che lo percorre, lo attraversa, lo scuote, lo nutre. La sua pelle è assenso, panneggio di fiamma, è vela, mantice di sé, il suo corpo da vita, quell’esistenza che combatte con se stessa. La poesia dell’autore Marco Dall’Olmo è un flusso che sale al tempio dei profeti per gettare grani sonori, dischiusi nelle terre distese degli ascolti lontani. Una savana con radici di senso, il cui il suo ventre s’infrange al petto. Ulula con tutto se stesso, a quella donna guerriera, predatrice delle sue spiagge dove naufraga solo, ignoto alla terra. In questi versi vi è un esserci che concede a se stesso: quello di esistere nelle rievocazioni.
Immacolata Cassalia