Smorfie
Colori crepati
(da uno scirocco brocco)
Fuggono
Acqua fra le dita
Avvinghiano
Scogli
Spalmati da alghe
Sciamano esistenze
Scrollano
In tonfi
Le onde
(nei venti disseminati dal silenzio)
Scava conchiglie
(nella convulsa rena)
Fiori ancora non nati
(nelle mani sordi di cielo)
Striscia
L’ uccello di mare
Unge
( le nuvole di esilarante speranze)
Bevo sogni
nel calice del vento
brindo
alla malinconia
unica amante
che mi riscalda il letto
e scivola
nel mio orgasmo
inebriando
l’ora fugace
della mia pazzia
E poi, il silenzio, sfiora il viso
nella lentezza delle dita
ad incensare lamenti
nell’erba rorida,emerge al fiato
sedotto, ormeggia
nei sensi nudi da felino