Vacanze separate!
Udii, questa voce dissonante
elargita al silenzio che
scivolava sulla schiena nuda
incarnando un mugolio.
Colava il tempo a dorso del giorno
rileggendo nell’eco un brivido
ove l’ombra s’infrangeva negli scogli.
M’ abbandonai spoglia di parole
io che del dire
ne feci un’oratoria
piluccando nuovi cammini.
Le valige aperte
s’appellavano alla voglia
d’ evadere dalla staticità
quel limite cavalcato.
Presi un bichini,
un pareo, un biglietto
mi alzai in volo.
Posai i piedi nella bonaccia
ridestata da una bocca
fusa nel sonno
e di altri tramonti
non dissonante
appoggiavi il viso sulla sabbia
baciasti la terra, la madre
con dolcezza scaturì un pianto
lacrima impetuosa ruscello tumultuoso
comparve dal tuo cuore
e rassenerò la tua anima
calmò la mente
da dietro ti accarezzai con dolcezza,
piegato sul tuo sinuoso corpo
ti sfiorai l’orecchio e chiesi
sussurrando
“mi ami? Vuoi amarmi?”
senza scomporti mi prendesti la mano
e la portasti dove tutto è calore
e nasce la vita
e fù tutto in uno, gelo e fuoco
esitenza e morte, fummo noi
rinascita e infinito
queste tue mi ridestano, avvolgendomi.
baci baci iry
se chiudo gli occhi
ogni volta ti rivedo, sguardi languidi
gocciolanti labbra
il seno rigonfio ( e altro)
si offre, desideroso…