Lei era là
a piedi scalzi
sulla sabbia umida e fresca
si lasciava accarezzare dalle onde
i suoi occhi
erano quelli del mare
guardava la luna
e il suo chiarore
inseguiva i suoi desideri
rincorreva i suoi sogni
sicura che nessuno
li avrebbe mai rubati.
La guardai incantato
mentre un gabbiano le diceva:
addio
e poi riprese a volare
solcando il mare.
Si girò, mi guardò
dissipandosi
in una lacrima schiumosa.
Pur se taci, o mare
mi ascolti da lontano
e la mia voce, non ti tocca
nell’illusione eternamente in fuga
come l’onda che chiude
in te le sue ali.
Oggi è l’ieri, che andò
cadendo entro le dita
del tramonto
portandosi cortesemente
il canto del giorno e della luna
nella tua pelle
che lentamente muore
e diventa schiava dell’abitudine.