ferma,
nel tocco della viola mammola
e nei capricci di farina
nel formicaio
spoglio di dimora
vendemmiato
da parsimonie ombre nere
ti pone nell’esilio
uno sbuffo t’appiccicò la veste
e ti commisurò l’immagine
e come spenta nell’attenuato alito
ti cullò, supina sull’amaca
fra voli privi d’ali
e salice ninfale.
Poesia che ha un incedere lento e incantato: Bella ed essenziale, mi sembra la migliore delle ultime tre, classica senza richiami classici espliciti.
Grazie Guido, le altre hanno un richiamo classico in quanto sono lavori di scrittura estemporania a tema a cui io partecipo con altri autori.
baci baci iry