• Lo interrai,
    nella infiacchita sera
    piccine mani,
    infrante di speranza
    gioco, contesa di umori
           – crescerà – 
    enunciasti
    –         8 aprile 70 –
     
    risi, sopito di paure.
    Partì, il treno, inoculato
    da serpi e cerbiatte
    seminò asti, nutrì odi
    strafisse noia,
    l’ingorda natura
    schiaffeggiò la ribelle idiozia,
     
    oggi
     
    –         8 aprile 2010 –
     
    implorano clemenza le mani
    e lo sguardo induce ad altre voci
    è scacco matto, l’alfiere cade,
    di nero colore.
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