Arrochiti sibili, increspano,
il sospeso velo della vita,
non più tempo, cicatrice dell’animo,
baci il suo nome nell’ombra
del mistero che ci respira
a beccare buffi sogni
bulbi tumulate d’attese.
Visioni inginocchiate sulla lingua
fuggono, ora, su dorsi ronzanti,
ride il ramo dai rosei capelli selvaggi
lasciando muta la rondine sulla soglia,
a consumare ore..