Non avevo la valigia di cartone, quando sono partito, ma questa poesia mi a riportato indietro di venti anni, quando inseguivo speranze, che inseguo tutt’ora, quando mangiavo del nuovo pane insipido e strazianti erano gli arrivederci.
dolci e tristi ricordi.
con simpatia, il terrone
la dovrebbero leggere tutti coloro che si arrogano il diritto di cacciare gli emigranti, le persone in cerca di una vita dignitosa, e dicono: “bisogna cacciarli indietro tutti”, io gli farei provare l’ebbrezza di essere cacciato per primo
“A piedi scalzi corrono dal loro passato
da mani che salutano dietro uno spesso muro
e madri tremanti che si consacrano con una lacrima finale
sognano
ghirlande che la terra intreccerà con i fili del sudore…
E la via lastricata da Dio…
Che nessun fantasma può chiudere” da “Strada” di Hoda Ablan
Non avevo la valigia di cartone, quando sono partito, ma questa poesia mi a riportato indietro di venti anni, quando inseguivo speranze, che inseguo tutt’ora, quando mangiavo del nuovo pane insipido e strazianti erano gli arrivederci.
dolci e tristi ricordi.
con simpatia, il terrone
ora non viaggian nemmeno con valige di cartone,ma solo Nudi vestiti di sola speranza..a bordo di un gommene
bacio cara….grazie dei fiori a me
c’erano davvero le valgie di cartone, ho visto arrivare tanti
allora in Germania…..che tristezza.
Un abbraccio
Lilla
la dovrebbero leggere tutti coloro che si arrogano il diritto di cacciare gli emigranti, le persone in cerca di una vita dignitosa, e dicono: “bisogna cacciarli indietro tutti”, io gli farei provare l’ebbrezza di essere cacciato per primo
bellissimo il titolo. Chi non ha nulla, e nulla da perdere, è più nudo di altri, anche nelle speranze. Un saluto
🙂
“A piedi scalzi corrono dal loro passato
da mani che salutano dietro uno spesso muro
e madri tremanti che si consacrano con una lacrima finale
sognano
ghirlande che la terra intreccerà con i fili del sudore…
E la via lastricata da Dio…
Che nessun fantasma può chiudere” da “Strada” di Hoda Ablan