Stesi vascelli su alghe increspate
gocciolano l’antico.
In quella quiete onirica fluttuano aliti
a lambire chi resta.
Invisibili ricordi graffiano
voci disabitate nella nudità.
Piange il giorno
nelle preghiere della notte,
depredando anime fameliche
di altri arenili
Braccato in questo gemito
ancora oggi,
si dischiude esistere,
nelle ansa dei labirinti.
Molto suggestiva
ti auguro una bellissima serata e ti lascio un abbraccio
Lilla
Belle poesie. Ogni tanto, quando mi capita la connessione veloce, passo di qui, visto? Ma è veramente difficile, ci mette un sacco a caricare!
ciao grazie per il tuo commento e passaggio da me.
gin
Esprimere il proprio pensiero come pura natura…incontaminato deve attraversare il labirinto della nostra mente per poter rimanere limpido in eterno.
carissima sia che è difficile entrare nel tuo sito? le poesie così restano difficili da leggere e difficili da commentare, ma questa me la sono riletta più volte e… abissi e vette il mio ambiente preferito ormai lontano…
Presto arriveranno le sorprese a Innamorato!
La trovo triste e disperata questa poesia! Dai! scaccia la tristezza e dipingi il viso con un sorriso!
Buona giornata e buon fine settimana!
nelle anse dei labirinti piange il nuovo giorno, nelle preghiere della notte! struggente! Un abbraccio.Dora
Cara Iry non ero mai passata da qui, ma ora mi rendo conto di quanto tu sia brava, non solo a scrivere, ma anche a creare un blog. Ci sono immagini e poesie bellissime. Complimenti.
Ho letto ora che sei tu la brillante realizzatrice della mostra dedicata ai quadri di Enrico Ganassi; credevo fosse Anake, perchè ho visto questa splendida mostra ieri sera tardi, meglio dire stamattina molto presto, quindi ero un po’ assonnata. Ancora complimenti e , se puoi, passa a trovarmi. Ciao
Struggente poesia,
spicca l’ngoscia e la solitudine degli abissi.
Un saluto e un sorriso che filtra nelle profondità del mare.
Chiara
grazie per i tuoi saluti… naturalmente ricambio…
Viola