Riesco a sentire
in questo silenzio ostile
gemiti crini
insolita fragranza del tuo volto
Luci languidi vergini
che mi accompagnano
a riflussi aure di luce
armonia di voci
dove fresche fronde
vagheggiano l’alba amica
immortale del nostro sentire
Eteri pregi cantano armonia
pittrice della carne
chieggio arcano su nettare calici
di passione onda raggiante
sospirata ignuda
frontiera del bacio
spuntata all’improvviso
Ruggisci nella savana
tacita sede del tuo dire
fra rose e colombe
inghirlando
quello che so già
Spine di lacrime stridano
nel barlume della memoria
sventagliando la notte
sazia di pane.
Vestano di carezze
le foglie bagnate
i fiori di silenzio
le rose di assenze
Emozioni senza maschera
abbandonano la fragilità
nell’estasi proibita
facendo arrossire
le siepi di mirtilli
Lingua che dice il pensiero
a piedi nudi
sulla terra spaccata
dal vento
Valige di cartone
camminano scalzi binari
inseguendo speranze
[nude]
Un pane respira di nuovo
adagiato da sogni
[inquieti]
Vuote ore affondano colori
gracidando aspidi
[addii]