All’inferno,così dicesti,
quella notte, nasceva,
il giaccio della strada
vampava di rossore,
quantunque, la felicità
brillasse attorno,
quel baleno che s’accese
nei tuoi occhi, fu conforme
alla mia vista dolente,
giacché, quella speranza
odorava, nella visione notturna
lasciando un raggio
cortese, tremolare lontano,
ove rifugiai, l’orgoglio.
Oggi, che quel giorno
è sussurrato, dal
mistico vento, rimango neve
a ripiegare ali.
“ Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome,
accoglie me..
poiché chi è il più piccolo tra tutti voi,
questo è grande”
baci baci iry
Non ricordo più
quei mattini,dal pane
appena sfornato,
la lucciola che si spenge
piano, piano nell’inno
d’un gallo a stento svegliato.
Non ricordo più
la fame che guardava
le lunghe ore,
un pianto, un bimbo e
una madre vuota nel seno
piena d’amore.
Non ricordo più
il freddo della neve
un viso che scolora
in una giacca, una sciarpa
e una mano tesa
dal nutrito dolore.
Non ricordo più
ma ancora lo vedo
oggi come ieri
nel vagito dello stagno
di questa società.