Se mi domandate chi sono
devo dire:Uomo
Devo parlare di un paese cibato
con il nostro triste sangue,
del fuoco che distrugge:
non conosco giochi
accarezzo fucili
e lascio alle spalle scie
di corpi spogli di cimiteri,
o gente che guaisce.
Perché tante ragioni non conosco,
perchè il giorno lega un altro giorno?
Perché dove io cammino
non c’è vita? Perché i morti?
Se mi domandate da dove vengo,
devo dire: da culle vuote
da seni troppo amari
da denti che mordano il silenzio
da case innalzati da coltelli
da sogni annegati dai sciacalli
brividi…
buon fine settimana,
cesy
un saluto in questa mattino nascente in un cielo di cristallo ghiacciato dove spicca una fetta di luna,
un abbraccio caldo,
cesy
Una poesia splendida e tristissima! Quelle case innalzate dai coltelli e i sogni annegati dagli sciacalli rendono tutta l’amara violenza della vita e della morte!
Triste realtà, da non dimenticare in questi giorni in cui ci piacerebbe che tutti fossero sereni. Ma così non è.
Passo per un saluto e per farti gli auguri.
Passa delle Buone feste Iry.
Hai un blog molto ben organizzato, elegante e molto coinvolgente.
Questa poesia è molto profonda nei suoi significati e tocca il cuore di ogni persona che ti leggerà. Ne sono certa.
Grazie degli auguri all’altro mio sito: bessola.splinder.com che contraccambio con simpatia e cordialità.
Gianluisa-Bessola
ti porgo i miei calorosi auguri qui, in questa poesia che ci aiuta a non dimenticare mai gli orrori di un mondo che aspetta solo di essere migliorato da noi tutti. Un abbraccio di cuore e tanbta serenità a te e tutti i tuoi cari…
Massimo/esplanade
dimostri una grande sensibilità
“perché il giorno lega un altro giorno?”
forse non esiste un Senso ….il senso alla nostra vita dovremmo darlo noi…e mettere nella condizione i bambini di trovare il loro.