Compro sensazioni,
per cucirle sulla tua bocca,
in una sinfonia di note lasciate,
per accendere la mia carne
protesa al peccato dormiente.
Ti accarezzo tra i rivoli di felci e fiori,
nel bosco che ci vidi bambini ora adulti,
inspirando profumi speziali,
tra coperte ansante di corpi audaci.
Quella pelle, pane sfornato, morbido, fersco,
si apre fumante al sapore di grano.
Ne gusto, ad occhi chiusi, una fetta col burro.
Avidamente, quel sapore è masticato,
penetrato nella gola, con gesti rituali,
tra l’estasi dell’ingordigia.
Incenso, con la lingua famelica di sapore, le dita,
con lentezza, quasi volessi adularli uno ad uno,
per non perdere i brividi invasi.
Odo lontano una nota,
è l’aria di una spigolatrice
tra i campi di grano e papaveri rossi.
Hai conosciuto qualcuno … alla tua festa?
Ti senti stanca … per la prossima festa?
Vuoi che te la faccia qualcuno … la festa?
Angelo grazie mi basta una festa all’anno, non sono stanca anzi contenta, la prossima festa tocca a te…no… Non desidero che “qualcuno mi faccia….. la festa”
complimenti, è molto bella, buona giornata piovosa
E’ dolce questa tua poesia, come il pane spalmato di burro e zucchero!
un abbraccio
Rue
Iry …una magnifica poesia,scritta a regola d’arte nella sua completezza di suoni e ritmo poetico…molto bella!
Gio…
Molto bella! Buona serata.
Emme
buona giornata,
da me pioveeee
grazie! faccio quello che posso.
qui a cagliari c’è un sole che spacca le pietre, ho anche fatto un salto al mare…
un abbraccio
ora va…ieri non vedevo la freccia ENTRA…ora funziona 😉
buona settimana e splendida poesia…:)
Un abbraccio…Lia
bellissima poesia.
Vieni a trovarci nel multiblog.
Un saluto e un abbraccio
Prova commento..
Fantastica. Immagine decisamente reale.
Complimenti!
quella Tiziana di prima sono io.