Lacrime
asciugate
parlano silenti
d’un amore
recluso nella prigione
delle righe
evase
Un foglio
lasciato, lì,
nell’ombra a stagnare
ricordi
senza poterli
sgommare
Persa
nei latifondi del male
dove serpi si nascondono
fra l’astuzia e follia
l’umile Lydia
solitaria
appare
Il profumo
succhia la voce del giorno
vestendola di papaveri
sudati dal sole
affamato
di rosso destino