Sfoglio
pagine bianche
lasciate lì senza inchiostro
nel disordine disarmante
dell’emozioni
Foglie che respirano
velluti sottili di nebbia
Nella clessidra
ingenui ed inattesi
palpiti autunnali
rincorono inverni sciolti
Bruco giorni
nel vento improvviso
delle tue parole
Aspirando tormento
rimanendo nuda
nei giorni del silenzio
Rosso Veneziano
frammenti
Perle di Poesia -17-
Questa poesia è stata inserita in Frammenti dal direttore Francesco Melis
ringrazio per il riconoscimento attribuitomi.
La solitudine aperta lì cantava
la chitarra non aveva corde
incatenavo la sguardo smarrito verso il silenzio
inciso sullo specchio sciacallo cibo dell’anima
Costruivo [pietra su pietra] un santuario d’odio
dove le radici del pensiero
inebriavano un animo folle
Percorrevo ombre come un gambero
rivivendo un passato nello spazio della tenerezza
Vivevo in Te per Te
il senso della vita
Oggi il dolore mi pervade
scorrendo in ogni goccia del mio sangue
guardo la passione che muore
conoscendo il buio del tuo cuore
Spalmata da spine,
nel giardino della mente,
incisi segni cadano sul corpo.
Prigioniera nello sguardo,
all’orizzonte continuo a mescolare onde
non riuscendo a fermare quelle dita.
Il tempo sbiadisce il sorriso
Cerco colori per vestire a primavera,
ma il vento d’autunno regala,
profumi di antiche essenze evaporate.
Stringo lampi. Un viso sorride dagli specchi.
Occhi bagnati cercano smarriti il cielo.