Dove sei bambolina
dai boccoli d’oro
che la leggiada farfalla si volle posare
Dove sei pagetto mediovale
dai ricchi broccati e pregiate trine
non si odono più le allegre risate
la bianca voce negli altari
i giochi sono fermi
difesi dal polviscolo del tempo
di una clessidra dove
la sabbia scorre lentamente le ore
asfaltando dune infocate
Arde il silenzio più alto nel buio
della solitudine evaporando
pensieri ansiosi in ascolto
nel verso libero e costruito
di questa poesia
Maschera sognante
che scorre sopra un tappeto muto
senza occhi nè gesti
nel bianco infinito dell’illusione
sentimento di sonora storia
di innamorati
addormentati nel paesaggio
Vaga luoghi inconsueti
agguantando un vecchio tempo
ove regna il silenzio di anime
perse in molti istanti
cammina nelle orme belanti tracciate
nel sentiero dove fugge il tramonto analfabeta
scritto da parole vernacoli
lingua morta nella nostalgia goccia e pianto
della ragione in una sonnolenza
rassegnata da un umile sveglia d’anima
addormentata nel passaggio primitivo
che si rinnova con la pace della sera
Zufola cantiche negli angoli verdi
nascondigli segreti divorati
nel luogo dove un sogno inciampa
con la realtà tra gli occhi di mansueti creature
pascolanti tra alberi dormienti
ed aquile che tagliano il cielo
con sdridii echeggianti
Sogna da sempre sopra letti vuoti
lasciando la porta aperta all’amore
ignaro dei densi succhi amari della vita
che lo recludono in quella vita