Solitaria guardo passare
uno stormo e il mio pensiero
non sa se c’è gioia o malinconia
nell’aria cerula la città vocia
tra le rotaie ferree, il rombo di un aereo
e le querule campane
Cammina la gente inqueta e stanca
tra odio e amore mentre
l’eco di uno sciame danza
Parla questo giorno afoso, nelle vitree sere
sono grida mute di dolore e
di gemiti di speranza
Cantano i grilli nella gramigna gialla
trema un arbusto sotto un pettirosso,
una cicala balla tra un filo di formiche affannate
Mentre vanisce dietro ogni traccia
il mio pensiero solitario.