Sto qui seduta con un calice d’uva pigiato
e guardo il giorno che muore
pensando cosa dice l’ultima luce
davanti al cortile deserto di pensieri
un pergolato di buganvillea abbandona
a se stesso il cielo ingrigito
e qualche nuvola ferma
Il chiaro di luna distende
una maschera mortuoria sulle colline
la luce argentea sottile e fredda
scolpisce due cipressi nel basalto
suonano diverse campane
una voce roca ottusa di tosse
si odono i grilli nel uadi
punteggiando il silenzio li dove è
Come un cucciolo mi ranicchio nella poltrona
divorando ad occhi chiusi
un ombra d’indifferenza o ironia
sorgeggiando il tuo viso nascosto tra la brace
di una cenere che cova ancora amore.